Manipolazione e battaglia mediatica?

Non si parla altro che di crisi economica dovuta agli aumenti di prezzo del pane e della pasta, con la proclamazione (perchè?) di una giornata di sciopero, il prossimo 18 settembre, dei due alimenti che rappresentano la base della nostra dieta mediterranea.
Fermiamoci, però, un momento e pensiamo.
Una famiglia di quattro persone consuma in media 112 kg di pasta all'anno (28 kg a testa x 4).
Ora, quanto costa un kg di pasta? Facciamo una media di 1,5 euro/kg.
Gli aumenti registrati sembrano assestarsi tra il +25 e il +30 per cento. Prendiamo pure la seconda ipotesi. Cosa significa? Che un anno fa la pasta costava circa 1,05 euro/kg.
L'aumento è infatti di 45 centesimi (0,45) di euro. Quindi, 0.45 x 112 dovrebbe darci il dato che più ci interessa, ossia l'aumento, in un anno, della spesa che una famiglia di quattro persone deve affrontare.
Il risultato è di 50 euro...
Cinquanta euro, in un anno, per quattro persone.
Cioè 12,5 euro a testa, in un anno.
E ancora, circa un euro in più al mese a testa.
UN EURO IN PIU' A PERSONA, AL MESE.
Lo stesso discorso si può fare per il pane.

Può essere questa la cifra responsabile del tracollo finanziario della famiglia media? Non dovremmo invece parlare degli aumenti (di prezzo) di affitti, mutui, scuola, medicinali, energia, benzina, trasporti? Non sono forse questi, ed altri ancora, i responsabili della messa in crisi del nucleo familiare? Che incidono maggiormente sull'erosione dello stipendio o della pensione?
Perchè politici, media, associazioni, vogliono metterci in testa che la colpa di tutto risiede nel pane e nella pasta?


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